Sul cammino
di Diverse Abilit� cominciano a fiorire i papaveri.
Due giorni
dopo l'inizio della primavera 2000, il Gruppo di Diverse Abilit�
debuttava nel teatro Comunale di Pavia. Un debutto che � andato oltre, in
positivo, dove tutte le persone coinvolte hanno vissuto attraverso la
rappresentazione teatrale le sue problematiche profonde, si sono trovate a
contatto con figure e con fatti che acquisiscono per ciascuno, attraverso
il meccanismo dell'identificazione, una realt� psichica ed emozionale di
prima importanza. Ha permesso a ciascuno, ancora una volta di provare se
stesso, soprattutto di fare emergere quello che sta nascosto, di portare
alla luce problemi, difficolt� e speranze di ognuno. Lo spazio teatrale a
Pavia era un vero spazio teatrale perch� non era solo fisico, ma emotivo,
si potevano capire i sentimenti, le relazioni, le posizioni nel gruppo,
era diventato uno strumento per prendere maggiore consapevolezza delle
proprie difese, delle proprie paure, delle resistenze di ogni persona nei
confronti di se stessa e degli altri. Non parlo soltanto degli attori, ma
di tutti, perfino delle persone che guardavano nascosti tra le tende delle
finestre che si affacciano al cortile del teatro.
Tutto ci� ci fa capire che il teatro che fa Diverse Abilit� ha una
dimensione creativa e questo fa s� che sia facilitata la scoperta delle
proprie possibilit�, di risorse che si conoscevano o non avevano avuto
precedentemente occasione di emergere. Questo lascia sempre aperta la
possibilit� di andare al di l� del convenzionale, del gi� conosciuto
per scoprire modi diversi, pi� dinamici di esprimersi, di relazionarsi.
C'� stato inoltre un collegamento diretto tra esterno e interno nel
teatro di Pavia e allo stesso modo questo esterno e interno � stato
vissuto in modo molto indicativo dagli spettatori. Questo collegamento cui
mi riferisco pu� anche chiamarsi trasformazione, una trasformazione dove
hanno partecipato corpo, immagine e coscienza. Ci sono momenti come quelli
quando ci si guarda allo specchio, in cui viene spontaneo chiedersi cosa
ci sia, realmente dietro la nostra immagine riflessa. Lo specchio non ci
rimanda mai la stessa identica immagine eppure noi le apparteniamo, nostro
� il volto che vediamo, nostro � il corpo, nostra � la superficie
totale della nostra pelle. Va ricordato anche che esistono varie nozioni
di immagine di se, infatti ce n'�
una dal punto di vista psicologico, una dal punto di vista neurologico,
un'immagine funzionale del corpo in azione, e infine una del corpo che si
vede.
Tutte
queste immagini si formano attraverso l'esperienza della persona.
Occorre
quindi avere una percezione di se, dell'altro da se, e dalla distanza,
quando si desidera muoversi verso qualcosa o qualcuno.
Dal resto
esistono situazioni nelle quali le percezioni cambiano o si alterano in
modo evidente, cos� come � successo a tante persone durante lo
spettacolo di Pavia tra l'incontro nel cortile e l'incontro nella sala.
Le
percezioni tra l'esterno e l'interno sono sicuramente cambiate. Pu�
essere accaduto che all'esterno, durante la messa in scena in cortile gli
spettatori abbiano percepito in modo abnorme" molte persone e
situazioni, considerando che le persone tendono a usare in ogni caso,
l'immagine che si � costruita, a volte non correttamente, anche in
assenza di patologie.
Durante la
rappresentazione teatrale, le stesse persone che fuori avevano il viso
coperto, cantavano o cucivano, vendevano roba seduti per terra a modo di
barboni e leggevano le mani. all'interno diventavano attori veri.
Essendo il
teatro un luogo privilegiato nel favorire la relazione interpersonale,
diventa un ottimo strumento diagnostico per capire le dinamiche di gruppo
e il tipo di comunicazione e di problemi che ognuno ha con gli altri.
Il cammino
dove cominciano a fiorire i papaveri di cui parlavo all'inizio � questo.
Le scoperte quotidiane dell'originalit� di ciascuno. Alla parola solo
detta si sostituisce una comunicazione che riconosce alla persona la sua
specificit� . La diversit� acquista senso, valore. Non � affermazione
di qualcuno che ha di pi�, che pu� di pi�, che ha il potere di definire
l'altro, ma � espressione della ricchezza creativa di ciascuno.
Per Diverse Abilit�, Pavia � stato soltanto una sosta nel cammino,
questa volta � capitato in primavera, chi lo sa se alla prossima sosta
saranno gi� mature le pesche?
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