Come e Perch� ci
mettiamo in Viaggio, e soprattutto, con Chi.
Cosa dobbiamo fare per avere la sensazione che tutto quello che stiamo per lasciare
alle spalle sia in Ordine e sotto Controllo. Quali sono le ultime indicazioni destinate a
Chi Resta. Cosa portiamo con noi, per continuare a riconoscere la nostra Identit� che sta
per modificarsi in funzione del Viaggio.
E poi, quando e dove inizia il Viaggio.
Questioni senza punto di domanda, perch� si tratta di questioni dentro di noi,
perenni, immutabili, forse parte di Noi: Noi siamo queste domande.
Quello che non importa � la destinazione finale. Se il Viaggio fosse lungo una
traiettoria circolare. Quella sarebbe la Fine o lInizio; il Tempo Passato o quello
Futuro, Noi e gli Altri.
Lobiettivo del Viaggio � il Viaggio stesso. Una traslazione nel tempo e
nello spazio esterno ed interno, unambiguit� continua, la perdita di punti di
riferimento durante la Navigazione e gli Incontri. La perdita del Linguaggio
nellacquisizione di altri mille. Una rinascita nel momento in cui ci si sente
definitivamente perduti. Un simbolo reale, una realt� di simboli Diversi che moltiplicano
le Nostre Esistenze in un flusso di conoscenze in continuo Movimento per Associazioni
Libere.
Tutto ci� genera CAOS: lunico punto da dove si pu� partire, lunica vera
emozione che conosciamo dalla nascita e che cerchiamo di figurarci e di organizzare fino
alla morte e "oltre". Solo il Nulla, il disordine e il turbamento ci danno la
sensazione di CIO CHE SARA.
LAttesa, di unintuizione che si trasformi in unIdea, del Sipario
che si apre in un Teatro con le poltrone numerate, dei segnali dellandata in Scena,
di una Luce che nasce: QUALCOSA ACCADRA. Condividere una forte emozione, una gioia,
un addio, e poi, la fine dello "spettacolo": � gia Buio.
Tutto scompare di nuovo come se non fosse accaduto, attorno c� di nuovo il
CAOS e il gioco stesso del Teatro ci permette di rappresentare questo processo senza fine
attraverso il quale ci si pu� manifestare, esprimere, scoprire di essere stati
trasformati.
Nella folla di passeggeri di una Stazione tutti sembrano muoversi senza senso, ma
ognuno si muove in una direzione nota solo a lui. Ognuno "sa" esattamente dove
sta andando, come possiamo partecipare anche noi?
Ma guardiamo quei volti che corrono: quanta concentrazione e raccoglimento, proprio
nel disordine: volti vivi, curiosi.
Per accedere a tutto questo dobbiamo astrarci dal mondo esterno e lasciarci andare,
"diventare diversi", come fanno gli Attori.
Il "nostro" Viaggio allora si incarna nel superamento di barriere, di
ostacoli, di difficolt� senza fine: ci sono sempre popoli "Stranieri a noi",
perch� hanno Altri Tempi: esseri Ciclopici da accecare per svelare la loro fragilit�; di
lingauggi da imparare a decodificare.
Come si fa a rimanere ci� che siamo, dopo questi incontri, quale fiore mitologico
ci impedir� di essere Trasformati.
Creature senza pi� memoria "prigioniere" di un Circo, costrette ad
esibirsi dai nostri Carcerieri-Domatori di ogni giorno.
Acquisire nuove forme di consapevolezza, senza rinnegare le proprie esperienze ma
integrandole con altre "nuove e diverse" in un Viaggio in cui la coscienza si
consolida progressivamente, verso una meta comune, in uno "sfondo integratore"
(sociale e professionale).
Una navigazione verso la Luce in un mare di Ombre e di sensazioni sonore che si
accumulano, apparentemente indipendenti le une dalle altre e che scopriamo profondamente
legate, attraverso i sentimenti e le emozioni.
Ci sentiamo quindi Riabilitati, quando riconosciamo nella parola identit� la
capacit� di essere "semplicemente" ci� che si �, nella totalit� delle
differenze, attraverso i successi e i fallimenti, nelle nostre Diverse Abilit�:
"Il Senso del Viaggio sar� soprattutto la
capacit� di compierlo"
(C. Widmann), aggiungiamo noi, insieme. |