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noscere colà il progetto simile, elaborato alquanti anni prima dal cosmo-
grafo fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli.
36. Il « romanzo» dei rapporti Colombo-Toscanelli. La probabile
realtà. - Una grande nebulosa avvolge quest'altra pagina della Storia
della Scoperta, ossia il modo in cui Colombo sarebbe venuto a conoscenza
del progetto che, nel giugno del 1474, il cosmografo fiorentino Toscanelli
aveva sottoposto, intermediario l'alto prelato Fernam Martins de Roriz,
al re portoghese Dom Alfonso V.
Le historie, attribuite a Don Fernando, sono molto imprecise al ri-
guardo e non si esclude, altresì, che accolgano qualche favola, neppure
ben congegnata, ossia tale d'apparire verosimile, se non vera.
Pur Le historie, non precisano come e per mezzo di chi Colombo sia
venuto a conoscenza del progetto del Toscanelli circa una navigazione
che « in luogo di quella al paese di Guinea si poteva fare nelle parti del-
l'Occidente», e riportano semplicemente che « ciò venne a notizia del-
l'Ammiraglio, curiosissimo di queste cose: e tosto col mezzo d'un Lorenzo
Girardi Fiorentino, che era in Lisbona, scrisse sopra ciò al detto Mastro
Paolo (il Toscanelli), e gli mandò una picciola sfera, scoprendogli il suo
intento. A cui Mastro Paolo mandò la risposta - senza data - in latino,
la quale tradotta in volgare diceva così: A Cristoforo Colombo Paolo fisico
salute - lo veggo il nobile e gran desiderio tuo di voler passare là dove
nascono le specierie; onde per risposta d'una tua lettera ti mando la copia
di un' altra lettera che alquanti giorni fa io scrissi ad un mio amico do-
mestico del serenissimo Re di Portogallo ... e ti mando un' altra carta navi-
gatoria simile a quella ch'io mandai a lui, per la qualcosa reste;anno sod-
disfatte le tue domande».
Anzitutto, Le historie ammettono che ci sia stata una corrispondenza
diretta fra Colombo e il Toscanelli, cosa che la critica moderna ha suffi-
cienti motivi per ritenerla una favola. Probabilmente, questa favola, ripor-
tata, con qualche variante, anche dal Las Casas, esisteva già ed allora il
riporto che ne fa l'anonimo compilatore de Le historie è in gran parte
scusabile. Costui avrà pensato che, in un lavoro apologetico dello Scopri-
tore, oltre all'antica nobiltà di lignaggio, alla parentela coi famosi ammi-
ragli corsari di Francia, agli studi compiuti presso l'Università da Pavia,
alle imprese o, meglio, bravate giovanili, al matrimonio con la Cavaliera
Moiiiz, potesse trovar posto anche il fatto che teneva attiva corrispondenza
con dotti e sapienti di molta fama nel suo tempo. Ma l'origine della favola
deve rimontare, con buona probabilità, a Colombo medesimo e, precisa-
mente, al tempo in cui cercava di convincere, assieme a frate Perez - come
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