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ttssima Trinità, la quale ispirò nella mia mente e, poscia, recò a perfetta
maturità, l'idea di navigare e di viaggiare dalla Spagna all'India, valicando
il Mare Oceano verso Occidente ... »! Quale migliore e più autentica testi-
monianza del proposito colombiano di buscar el Levante por el Poniente?
Come atto d'ultima volontà ha, invece, pochissima importanza, per-
chè venne dichiarato nullo dall' Ammiraglio con altro testamento in data
IO aprile 1502, affidato all'amico Frate Gaspare Gorrizio del Convento de
las Cuevas in Siviglia, documento mai ritrovato dai posteri, ma che, a sua
volta, fu sostituito da quello scritto di pugno di Colombo il 25 agosto 1505
e depositato in forma legale a Valladolid, presso il notaio Pedro de Hino-
jedo, il 19 maggio 1506, ossia alla vigilia del mortale trapasso dello Sco-
pritore.
Quello che c'è, poi, di caratteristico nella scrittura del predetto docu-
mento istitutivo del Maggiorasco colombiano è la bizzarra e complicata sua
sottoscrizione, la quale fa in questo documento la sua prima comparsa,
ma che, in seguito, venne usata da Colombo in tutti i suoi Atti ufficiali
e, persino, nelle sue lettere private:
.S .
. S. A .S.
X MY
Kpo Ferens
Ora, mentre nel corpo del documento il testatore richiama la partico-
lare attenzione dell'erede sull'adozione di tale tipo di sottoscrizione, dal
momento in cui entra in possesso del Maggiorasco e viene investito delle
dignità di Ammiraglio Maggiore del Mare Oceano, di Vicerè e di Go-
vernatore delle Indie, e ne prescrive minutamente le caratteristiche orto-
grafiche riguardanti la punteggiatura, la forma e la disposizione pira-
midale delle sette lettere, avvertendo di sostituire, soltanto, le parole EI
Almirante a Kpo Ferens, tace intorno alla spiegazione dell'enigmatico
cri ptogramma.
Ciò ha messo a dura e paziente prova le attitudini interpretative di
quasi tutti gli scrittori, professionisti e dilettanti, di storia colombiana, sue-
cedutisi dal tempo dello storico ligure Padre Giambattista Spotorno dei
Barnabiti, che fu il primo interprete (I823), allo storico belga Albert Ton-
neau (I95I), che per ora n'è l'ultimo, ma nessuno, ad eccezione dell'illustre
critico Alberto Magnaghi (I873-1945), si è avvicinato di più ad una solu-
zione logica, che conduca molto vicino alla mèta, anche se non è quella
autentica, originale, il cui secreto scese nella tomba assieme al suo inventore.