Page 288 - merged
P. 288

Trionfo di Cristoforo Colombo.

                                                Schizzo anonimo nel « Codice dei Privilegi» di Genova.

elementi più tangibili di quelli avuti nel passato, la verità della sua intui-
zione: partire per la via dell'Occidente e tornare da quella dell'Oriente,
dopo di aver fatto il giro del mondo, aver messo le mani su parte di quei
tesori, i quali avrebbero giustamente compensato la Spagna delle spese e
dei sacrifici fatti, ed avrebbero consentito a lui di tradurre in realtà il sogno
vagheggiato a Baza, nell'ormai lontano 1489: il riscatto del Santo Sepolcro.

    Bisognava agire ed agire a brevissima scadenza. Il problema doveva
essere risolto da lui stesso, che l'aveva proposto: era, soprattutto, un impe-
gno morale. Tutte quelle terre dell'Oriente asiatico, sulle quali aveva posto
piede o aveva fatto piantare la Croce e la bandiera di Castiglia, dovevano
pure offrire in qualche luogo uno stretto di mare, o un passaggio, un po' più
a Nord o un po' più a Sud, per girare il Capo Cattigara della Chersoneso
Aurea, e passare nel Mare Indico. Il resto sarebbe stato un affare di poco!

    Se non che, la presentazione di questo problema e le illusorie magnifi-
cazioni, con le quali cercava. ancora di convincere gli altri ad aver fede
nei tesori che ulteriori sforzi avrebbero fatto acquistare, coronando di suc-
cesso l'impresa, minacciavano di cadere nel vuoto, annientati dalla forza
   283   284   285   286   287   288   289   290   291   292   293