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che, arrotolato com' è attorno a qualcosa di rigido, sembra
una caramella. Lo porge al giudice che è accanto a lui,
il quale lo svolge un po' e lo porge al Presidente che gli
siede vicino. Il Presidente lo srotola molto lentamente.
Il Capo Lazzarone, che è alle spalle del Presidente, si
china a guardare. Questi alza il biglietto spiegato e lo
porge al Capo Lazzarone. Il Capo Lazzarone lo guarda
avidamente, poi grida con voce stridula: «Sessantadue!»,
contemporaneamente alzando due dita. Ahimè!, il Capo
Lazzarone non ha, per parte sua, giocato il sessantadue,
e fa il viso lungo e rotea gli occhi con aria selvaggia.

     Poiché si tratta di un numero atteso da molti, tutta-
via, è molto ben accolto, il che non si verifica sempre.
Gli altri numeri vengono estratti allo stesso modo, con
la sola omissione della benedizione, visto che una sola
basta per tutta la tavola pitagorica. L'unica novità nella
procedura è costituita dal mutamento che si verifica nel
Capo Lazzarone il quale, a quanto pare, ha investito
il suo danaro fino all'ultimo centesimo; ora, dopo aver
visto che anche l'ultimo numero non rientra fra quelli
giocati da lui, prima ancora di leggerlo ad alta voce,
si torce le mani ed alza gli occhi al soffitto, come a
rimproverare in tacita angoscia il suo santo patrono per
aver tradito in maniera così grossolana la sua fiducia.
Spero che il Capo Lazzarone non lo abbandoni a be-
neficio di qualche altro membro del calendario, ma ora
pare che minacci proprio questo.

     Dove siano i vincitori, nessuno sa. Certo non sono
qui, dove si scorge soltanto una delusione generale che
ispira pietà per questa povera gente. Quando ci mettia-

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