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crudelissimi e nemici nostri, mi trovo così lontano dai Sacramenti della
nostra Santa Chiesa, che la mia anima si perderà se verrà separata dal
corpo in questo luogo. Pianga per me chi nutre sentimenti di carità, di
verità, di giustizia »,
Rientrato in Spagna, aveva potuto vedere, con profondo disgusto,
che tutti coloro i quali l'avevano avversato - eccetto il Bobadilla che la
Giustizia Divina aveva sprofondato nel Caraibico Mare - erano stati
largamente compensati dal Sovrano. Così, il Vicario Apostolico Buyl; il
Governatore Ovando, di recente insignito della Commenda Maggiore di
Alcantara; il vescovo Fonseca, Ordinatore Generale della Marina Spa-
gnola ed ora Presidente della Casa de Contratación di Siviglia, nonchè
candidato al Patriarcato delle Indie; i ribelli Francisco e Diego Porras, e
via dicendo.
Il problema che lui stesso aveva presentato e s'era impegnato di risol-
vere, era tuttavia rimasto insoluto, essendosi ormai rassegnato a non insi-
stervi ulteriormente.
Nessuno credeva più alle di lui affermazioni, perchè esse, attenendosi
ai fatti, non erano più credibili. Le navi portoghesi recavano in patria le
ambite spezie e altri pregiati prodotti delle vere Indie, mentre le navi spa-
gnole, reduci dai loro viaggi in Occidente, non recavano alcuna traccia
delle abbondanti e caratteristiche ricchezze asiatiche, anzi, tornavano in
condizioni addirittura miserande.
Questa generale sfiducia aveva finito col deciderlo a non sollecitare il
compimento d'ulteriori tentativi, che, d'altra parte, sarebbe stato diffici-
lissimo effettuare, specialmente ora che, dopo la morte della Regina, l'am-
biente della Corte mostrava palesemente la propria ostilità all'Ammiraglio.
E, di reintegrarlo nelle cariche di Vicerè e Governatore, non si parlava
affatto.
A questi motivi, già abbastanza efficienti per determinare uno stato
d'animo di completo sconforto, sono da aggiungere i patimenti che deri-
vavano dal suo attuale stato di salute, minato da diverse malattie, le quali
ne avevano fiaccato la forte fibra d'un tempo, e le affiizioni dello stato
di quasi miseria nella quale lui, uno fra i più elevati dignitari dello Stato,
era costretto a vivere, contraendo debiti in attesa di riscuotere i convenuti
diritti, che da tempo più non riceveva.
Le missive che, su quest'ultimo argomento, rivolgeva al Sovrano, ri-
manevano senza risposta o, tutt'al più, venivano riconosciute giuste e sa-
crosante e non mancava neppure la promessa di un sollecito provvedimento
al riguardo, senza però che tale provvedimento seguisse, nè a breve nè
a lontana scadenza.