Page 318 - merged
P. 318
In siffatta contingenza trovò opportuno, oltrechè doveroso, scrivere una
lettera e affidarla al proprio fratello Bartolomeo, il quale avrebbe dovuto
fare le sue veci presso i nuovi Sovrani e scusarlo se la malattia gli aveva
impedito di venire a baciar loro le mani.
Bartolomeo partì per la Coruña portando seco la lettera dell'Ammiraglio
suo fratello che, purtroppo, non doveva mai più riveder vivo.
Il 7 maggio la giovane coppia sbarcò a La Coruña e tutta la Spagna fu
in grande allegrezza per festeggiare degnamente l'avvenimento, che pre-
ludeva all'insediamento dei suoi nuovi Sovrani. L'attenzione e l'ammira-
zione dell'intera Nazione erano, quindi, in quei giorni rivolte unicamente
su di loro: dello Scopritore non ricordavano neppure se stesse ancora al
mondo!
Ora, proprio in quei giorni, Colombo ebbe la netta percezione che
il giorno fatale s'approssimava e, allora, pensò di regolare gli interessi dei
propri eredi.
Abbiamo ricordato che nel febbraio 1498 aveva provveduto, con la
Reale autorizzazione, all'istituzione di un Maggiorasco, che fu, appunto,
il suo primo testamento, ma che il 1° aprile del 1502, ossia alla vigilia
d'imbarcarsi per il suo quarto viaggio transatlantico, lo aveva sostituito
con altro atto di ultima volontà, affidando questo nuovo documento - di
cui, però, non si è mai trovata traccia - all'amico Padre Gaspare Gor-
rizio del Convento delle Grotte in Siviglia.
Il 5 agosto 1505, poi, trovandosi in Segovia, redasse di proprio pugno
un nuovo testamento che, il 19 maggio 1506, depositò in forma legale
nelle mani del notaio Pedro de Hinojedo. Questo fu l'ultimo. suo atto ri-
volto alle cose terrene.
Sentendo venir meno le proprie energie, chiese di rivestire l'abito di
terziario francescano e volle somministrati i Sacramenti. Entrato in agonia,
si riebbe un istante verso l'ora del mezzodì, per profferire con un soffio di
voce le parole In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum e spirò!
Era il 20 maggio 1506, vigilia della Festa dell' Ascensione che, quel-
l'anno, ricorreva il giovedì 21 maggio.
104. « Aqui murio Colón »! - Bisogna pur dire che l'epigrafia spa-
gnola è sommamente concisa, laconica addirittura, non diciamo tacitiana,
perchè questa qualifica potrebbe - nel nostro caso - suonare offesa per
il grande storico latino.
Le tre parolette Qui morì Colombo incise su di una lastra di marmo
murata sulla facciata di una casaccia di Valladolid, ricordano ai posteri il
luogo in cui si spense il più Grande Marinaio dell'Umanità!