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voli piccole immagini di San Gennaro che, simile al
re Canuto", stende la mano ad arrestare la furia della
montagna di fuoco - ci spostiamo piacevolmente con la
ferrovia che costeggia la bellissima Marina, oltrepassando la
città di Torre del Greco, costruita sulla cenere della città
antica distrutta cent'anni fa da un' eruzione del Vesuvio;
poi passiamo davanti a case dal tetto piatto, a granai e
a fabbriche di pasta; poi davanti a Castellammare col
suo castello diroccato, oggi abitato da pescatori, che si
erge su un ammasso di scogli in mezzo al mare. Qui la
ferrovia si arresta, ma è possibile proseguire in carrozza,
in un ininterrotto succedersi di golfi incantevoli e di
splendidi panorami che degradano dalla più alta sommità
di Monte Sant' Angelo (la più alta montagna della zona)
fino alla riva del mare, in mezzo a vigneti, alberi d'ulivo,
giardini d'aranci e limoni, frutteti, ammassi di rocce e
gole qua e là verdeggianti fra le colline. Si costeggiano
i pendii di cime innevate, si attraversano cittadine con
belle donne brune sulle porte, si passa davanti a deliziose
ville di campagna, finché si raggiunge Sorrento, dove il
poeta Tasso si ispirò alla bellezza che lo circondava. Al
ritorno, possiamo salire su per le alture che dominano
Castellammare e, guardando giù fra rami e foglie, vede-
re l'acqua increspata che scintilla al sole e grappoli di
bianche case della lontana Napoli, che la grande distanza
fa apparire minuscole come dadi. Al tramonto si ritorna
in città, costeggiando nuovamente la spiaggia: con il
sole che splende da un lato, e dall' altro la montagna
che s'abbruna col suo fuoco e il suo fumo, è un modo
sublime per chiudere una giornata memorabile.

     La chiesa situata nei pressi di Porta Capuana - nel

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