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quartiere più sudicio della sudicia Napoli, vicino al vecchio
mercato del pesce dove ebbe inizio la rivolta di Masa-
niello - è degna di nota per essere stata teatro di uno
dei suoi primi proclami rivolti al popolo; non ha nulla di
particolarmente interessante, eccezion fatta per il Santo
di cera ricoperto di gioielli, con due rozze mani, e per
l'enorme numero di mendicanti che sono lì a battersi
incessantemente il mento, come se suonassero nacchere.
Il Duomo, che ha una bella porta e colonne di granito
africano ed egizio che un tempo adornavano il tempio di
Apollo, contiene il sacro e celebre sangue di San Gennaro
o J anuarius. Lo si conserva in due ampolle in una teca
d'argento e tre volte all' anno si scioglie miracolosamente
fra il grande entusiasmo del popolo. Contemporaneamente,
a diverse miglia di distanza, la pietra sulla quale il Santo
patì il martirio si arrossa leggermente e si dice che a volte,
quando si verificano tali miracoli, anche i preti che officia-
no la funzione sacra diventino leggermente rossi in faccia.
I vecchi cadenti che vivono in tuguri all' entrata delle
Catacombe e che, per l'età e le malattie che hanno sem-
brano in attesa di essere seppelliti a loro volta, fanno
parte di un' antica istituzione, detta del Regio Ospedale,
i cui membri prestano servizio pubblico ai funerali. Due
di questi vecchi spettri avanzano barcollando e reggendo
candele accese per mostrare al visitatore, con l'aria in-
differente di chi si crede immortale, queste caverne della
morte. Vennero usate come luogo di sepoltura per trecen-
to anni; e in un punto di esse si apre una grande fossa
piena di teschi e di ossa, che si dice siano i miseri resti
di innumerevoli decessi causati da una pestilenza. Per il
resto, non vi è che polvere. Le catacombe sono costituite.
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