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Non importa che neve e ghiaccio ricoprano di una
spessa coltre la sommità del Vesuvio, che a Pompei noi
abbiamo camminato per tutto il giorno, che gli uccelli del
malaugurio sostengano che non è stagione, questa, perché
i forestieri salgano la montagna di notte. Approfittiamo
del bel tempo! Affrettiamoci a raggiungere Resina", il
villaggio alle falde del monte, prepariamoci alla meglio,
dopo aver preso una decisione così repentina in casa della
Guida! Saliamo subito, in modo che sia tramonto a metà
salita, chiaro di luna quando si sarà in cima, e mezzanotte
al ritorno!
Alle quattro e mezza del pomeriggio si scatena un
baccano terribile nel cortiletto della scuderia del Signor
Salvatore che reca la fascetta d'oro attorno al cappello
come capo riconosciuto delle guide: trenta vice-guide,
litigando e urlando tutte assieme, preparano per l'escur-
sione una mezza dozzina di cavallini sellati, tre lettighe
ed alcuni robusti bastoni. Ognuno dei trenta litiga con
gli altri ventinove e spaventa i sei cavallini; al tumulto,
inoltre, prendono parte - facendosi calpestare dalle be-
stie - tanti abitanti del villaggio quanti se ne riescono a
infilare nel cortiletto.
Dopo molte violente scaramucce e più fracasso di
quanto provocherebbe un esercito impegnato nell' assedio
di Napoli, la carovana si mette in cammino. Il capo delle
guide, che ha ricevuto un lauto compenso per tutto il
personale impiegato nell' escursione, precede il resto della
compagnia di un breve tratto. È a cavallo, mentre le altre
guide procedono a piedi: otto sono in testa con le letti-
ghe a cui si farà di tanto in tanto ricorso e le rimanenti
ventidue elemosinano ancora qualche soldo.
Per un po', nella nostra lenta salita, seguiamo viot-
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